L’antidoto alla paura

di Pabla Guida

Facciamo quattro chiacchiere – un po’ di più – con Valentino N. Misino, regista italiano -pugliese, ci tiene a precisare – di cinema e televisione, in occasione dell’uscita su Cine+ del documentario biografico su Roberto Rossellini, Rossellini Amore, e del suo prossimo film sulla marcia su Roma su TF1-Histoire TV nel giorno del centenario dell’evento, che si celebra quest’anno il 28 ottobre. 

Ci saluta calorosamente nel suo completo all black in stile cocktail lounge sotto il sole della Croisette a Cannes e ci dedica qualche istante prima di tornare nel Palais des Festivals dove sta lavorando alla realizzazione di contenuti per la digital community di cineasti chiamata FilmmakersWorld, in occasione della settantacinquesima edizione del Festival del Cinema. 

36 anni ad ottobre, Valentino sulla Croisette si sente a casa, infatti è stato il corrispondente ufficiale di Focus In alla kermesse di Cannes qualche anno fa, e ci confessa che uno dei suoi sogni è proprio quello di salire le iconiche marches per presentare un film da lui diretto. 

Il suo sorriso si illumina: «Prima di salire quelle scale, quanto pane duro devo mangiare ancora!» prende in prestito questa efficace citazione di suo nonno Natale, la cui lettera iniziale “N” mantiene nel suo stesso nome. 

«Non ho paura di dire a voce alta che credo follemente nei miracoli della fantasia, magari il processo per arrivare a quella meta è meno intricato di quanto si immagini. E poi, festival e premi hanno un’importanza relativa: ogni volta che mi propongono un film è già un sogno che si realizza.» 

Partendo dai sogni sul futuro, Valentino ripercorre il suo percorso internazionale a cavallo tra due continenti che lo ha portato alla regia. «Quello che posso affermare con certezza è che ovunque mi trovi ad operare mi impegno a non rinnegare gli insegnamenti di cui le mie origini italiane e meridionali mi hanno fatto dono. Si definisce umile cosmopolita, a seguito delle sue esperienze educative e professionali all’estero, tra Francia e Stati Uniti.» 

Appena diciottenne lascia la natia Bisceglie, in provincia di Bari, per specializzarsi in Critica cinematografica a Roma. Qui il colpo di fulmine col cinema italiano e con i maestri quali Luchino Visconti e Federico Fellini. Alternando studio e lavoro, ottiene parallelamente laurea in Lettere e diploma biennale d’arte drammatica presso l’accademia di Cinecittà. 

Da sempre francofilo, si trasferisce a Parigi per iniziare un dottorato all’Université de Paris Nanterre. «I miei anni da ricercatore sono stati catalizzatori: a parte la tesi in sé, sul cinema di Fellini e sulle sue contaminazioni artistiche e politiche, mi sono letteralmente inebriato del milieu culturale parigino. Ho insegnato, prima latino in un collège, poi storia dell’arte all’università. Ho scritto in qualità di critico. E poi avevo piantato una tenda al cinema. Ci andavo sempre. Sempre. Sempre. Al cinema. E a teatro. Ho frequentato circoli, fatto serate… Riprendendo Sacha Guitry, sono rinato a Parigi! E poi c’è stata la svolta: quando nel 2013 inizio a collaborare come assistente alla regia su documentari per Canal+ e France Télévisions.»

A 29 anni, Valentino dirige il suo primo lungometraggio documentario sulla vita e l’opera di Pier Paolo Pasolini per Canal+, Pasolini Motore!, basato sul ritrovamento dell’inedito Il ragazzo motore, un cortometraggio sconosciuto narrato dalla voce di Pasolini. «Firmare un primo film sotto la stella del grande PPP, mi obbliga all’umiltà. Pensa che una notte ho sognato Pasolini, passeggiavamo sul porto di Bisceglie e mi diceva: “Devi filmare qui!”.»

Desideroso di affinare la tecnica e le pratiche cinematografiche, Valentino si trasferisce a Los Angeles, selezionato alla USC School of Cinematic Arts, la cui prestigiosa reputazione (e i costi stellari) la situa come una delle migliori scuole di cinema al mondo, con una percentuale di ammissione pari a meno dell’1% rispetto al numero delle candidature. «Non ci credevo quando mi hanno preso. Ho mandato la candidatura senza nessunissima aspettativa. Abituato ai sistemi dove vige la raccomandazione, essere entrato a USC mi ha fatto recuperare la fiducia nella meritocrazia.»

Nel cuore pulsante di Hollywood, il regista apprende le strategie del filmmaking statunitense: tra modalità mainstream degli studios e metodo produttivo indie. Si specializza non solo come regista ma anche da produttore. Dopo un’esperienza in marketing e comunicazione presso Sony, produce per Cinecittà il festival del cinema italiano di Los Angeles, Cinema Italian Style, appuntamento annuale con il best of del cinema Made in Italy.

 È stata questa energia a guidare Valentino, il quale in piena pandemia si è ritrovato casualmente (ma chissà) a Parigi. «Bloccato a Parigi, perché non potevo rientrare a L.A., ho incontrato la produttrice del mio film su Pasolini e abbiamo parlato del soggetto di un film sulla preghiera nella città di Roma, ispirato dai gesti toccanti di Papa Francesco durante il lockdown della primavera 2020. E così è nato Æterna, un film che vuole dare alla preghiera una dimensione tangibile. Tutto si è fatto casualmente. Ma il caso esiste davvero? Dopo il successo di Æterna in Italia e in Francia, ecco che un nuovo produttore mi propone di lavorare su un altro soggetto: uno dei miei idoli, Roberto Rossellini. Come potevo dire di no? Pareva che Parigi mi avesse ritrovato e, come un vecchio amico, non volesse farmi ripartire.»

Rossellini Amore è il terzo film diretto da Valentino, andato in onda il 12 giugno su Cine+ Classic, un ritratto “da innamorato” dell’immenso regista romano, autore di capolavori come Roma città aperta, Paisà, Stromboli e Viaggio in Italia. Partendo da interviste esclusive, con volti noti del cinema, come Claude Lelouch e Pierre Arditi, e collaboratori rosselliniani, il film esplora l’opera e l’anima di Roberto, avventuriero, sperimentatore, amante della vita (e delle donne). Il tutto condito dalle immagini inedite di un film mai visto e recentemente ritrovato di Rossellini, Psychodrame.

Dopo un quarto documentario sociale su social media e religione, alla scoperta del successo di preti influencers in Francia, Viens, et follow-moi, Valentino termina in questo momento Opération marche sur Rome, suo primo film storico sulle origini del regime fascista in Italia, in occasione del centenario della marcia su Roma del 1922 per la rete Histoire TV di TF1. La messa in onda è prevista il giorno del centenario il 28 ottobre.

Il motto di Valentino è “Keep your eyes on the prize”: non importa quanto grandi siano le difficoltà, se si tengono gli occhi puntati sul traguardo, su quel sogno che anima le proprie viscere. «Penso che i grandi come Pasolini e Rossellini siano grandi per questo, ci insegnano a inventare nuovi mondi e nuovi stili proprio a partire dalle cicatrici e dalle limitazioni. In altre parole, mantengono il sorriso e la disponibilità alla vita anche, e soprattutto, quando la tempesta delle difficoltà irrompe. Io non sono un grande, ma cerco continuamente di mettere in atto quest’attitudine.» 

Con questa pillola di saggezza, Valentino si accomiata, e ci rivela che, per qualche tempo stabile a Parigi, ha nuovi progetti in cantiere, filmici e didattici, tra cui l’insegnamento agli attori del prestigioso Cours Florent della capitale. Ma questa è un’altra storia… Ad Maiora!