Salvini, Tanina e la luna

Caro Matteo, ti scrivo con un po’ di educazione che in fondo siamo tutti esseri umani, anche se a volte un po’ meno, ché ci abbiamo il rigurgito idraulico della bestia preistorica, peggio del rutto di Totò Trasienesci, il principe dei posteggiatori del Superkoinad vicino casa mia. C’è chi s’ammala di bestialità per una disgrazia o per un’ingiustizia, chi perché ci avuto il trauma infantile per un pupazzo di Zorro fottuto dalli amici, chi non ci ha scuse e chi perché si ha sconvolto davanti alle poppe di Tanina di via Casalofio, roba che manco un tifone riesce a spostare, ma in fondo, in questo caso, si tratta solo di amore. E all’amore non si comanda, come ha detto qualche poeta. Purtroppo, come sai, il vento a volte si porta via il senno di tanti disgraziati e, come dice il professore Lo Pinto, bisogna poi andarlo a cercare sulla Luna e non è certo uno scherzo. Magari tu sulla Luna ci andresti a cercare quei 49 milioni di euri che si sono persi, non si sa come, dal salvadanaio della Lega. Capisco, caro Matteo, che questa è cosa di uscire pazzi veramente! Per il futuro, specie se il malloppo è consistente, ti consiglio spassionatamente di venirlo a cacciare fra le poppe di Tanina che, oltre ad essere donna di vita assai simpatica, è anche riservata, anche se forse un po’ terrona. Ma ormai, caro Matteo, sappiamo che per fortuna ti hai mutato nei tuoi gusti e che oltre all’amore per la Patria, l’unica cosa che conta per te è l’Educazione, quella che ci hanno ficcato nel cervelletto i nostri antenati nella notte dei tempi, tipo occhio per occhio, dente per dente, oppure Silenzio che parlo Io.

Caro Matteo, non so se questa mia ti giungerà che sei ancora Ministro. Spero, comunque, che non ti giunga durante la tua spenzierata colazione con spalmaggio di nutella su pane brianzolo, perché magari ti distrai e te la spalmi sulla felpa, specie se ci hai in mente di metterti quella della Marina che è assai candida. Comunque, in ogni caso, ti consiglio di non mangiare davanti a Feisbuk, che le briciole ti si infilano nel telefono e ti ritrovi il profilo unto e mollicato peggio del poster di Albano appeso alla friggitoria di Pasquale Milinciana a Ballarò. Non so se vorresti anche tu il tuo poster nella friggitoria di Pasquale Milinciana? Comunque, se ci hai questa desiderata, Pasquale dice che ti incolla pure sul vetro del bancone davanti all’arancine, magari accoppiato alla Meloni, che anche lei è diventata ghiottarella di queste specialità siciliane. L’unica pecca è che Pasquale Milinciana ci ha un lavorante tunisino, ma quello entra all’alba e esce la notte, quindi sta più in dentro che all’esterno e come Ministro degli Interiori potresti chiuderci un occhio, anche se sappiamo che ci hai la natura inflessibile di un torrone impiccicato fra i denti. Ora, dice che mangiare duro fa dimagrire. E, obiettivamente, qui stiamo facendo la dieta dimagrante di umanità. Che il vento del cambiamento sembra solo incarognirsi contro i più disgraziati e il vento della preistoria si sta portando via quel poco di sorriso che l’italiani magari ci avevano in mancanza di meglio. Perché un sorriso ce l’avevamo per tutti, senza pensare sta cosa di prima l’italiani.

Comunque, caro Matteo, io spero che c’è speranza. Forse ti sembrerà strano, ma mi commuovo quando vedo che la gente sta ritrovando l’allegritudine spensierata appendendo degli striscioni al balcone o alle finestre. Lo so, sono gente un po’ dispettosi, dice che ce l’hanno con te, che non ti vogliono fra i piedi dei loro marciapiedi e piazze. Lo so che ti stanno facendo un po’ intristire e penzi che ti rovinano le tue feste di sovranitudine incallita. Ma ormai la sfida è aperta e le Questure d’Italia ci possono mandare i pompieri a stracciarli e quelli s’arroccheranno sempre più in alto. Ma poi i pompieri – penza la gente – non ci avrebbero meglio da fare? E si sente un po’ sperduta. E forse anche i pompieri ci avrebbero voglia di fare qualcosa di più utile che andare a scassare i cabbasisi alle persone che stendono i loro penzieri al balcone. Ora immagina se questa mania di appendere i penzieri si diffondesse anche fuori da questa malinconica e confusa Italia. Immagina che, un bel giorno, le genti si infilano sull’astronave di Buzz Aldrin, che dice che sogna di ritornare sulla Luna, e te li vanno a stendere lassù, fra un cratere lunare e l’altro, le lenzuola. Magari per massimo dispetto si portano appresso un libro antico come quello della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e ti pitturano tanti striscioni dove c’è scritto TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI ED EGUALI IN DIGNITA E DIRITTI. ESSI SONO DOTATI DI RAGIONE E DI COSCIENZA E DEVONO AGIRE GLI UNI VERSO GLI ALTRI IN SPIRITO DI FRATELLANZA, oppure OGNI INDIVIDUO HA DIRITTO DI LASCIARE QUALSIASI PAESE, INCLUSO IL PROPRIO, E DI RITORNARE NEL PROPRIO PAESE, o ancora OGNI INDIVIDUO HA DIRITTO AD UNA CITTADINANZA, OGNI INDIVIDUO HA IL DIRITTO DI CERCARE E DI GODERE IN ALTRI PAESI ASILO DALLE PERSECUZIONI… insomma roba così. Roba vecchia dirai tu, roba che è costata tanta disperazione e sangue diranno quelli, un passo più in là dell’occhio per occhio che ti piace tanto. Allora, caro Matteo, sarebbero cavoli per le Questure, per i sovranisti, per i mezzi sovranisti, le mezze maniche e le penne rigate. Magari quel giorno tanti sulla Terra saranno con il naso all’insù verso la Luna, penzando che ogni individuo è ogni individuo. O che ogni individuo è un individuo. Ma questi sono misteri filosofici che raramente il penziero assaggia.

E sono Felice che ti saluta insieme a Tanina che, non so perché, dice che la Luna è il silenzio che parla. Ciao Matteo.

 

                                                                                              Felice Sghimbescio