Felice e le linee guidaper una salute di ferro

o di lamierino ritorto

Care lettori, lo so che aspettavate la parola sghimbescia per sollevarvi dal vostro umore annerito e affumicato. Ed ecco il vostro Felice che vi scrive dal suo pertugio come un sorcio appena ridestato dal letargo ma finito subito in trappola. Infatti care amichi, dopo una illusionevole estate, rieccoci finalmente tutti espressamente ripiombati al nuovo locchidaun d’autunno! E nella fatica della sopravvivenza non si vede traccia di quella migliorazione dell’umanità che ci raccontavano, ma anzi la più grande confusione di umori. Qui nell’Italia le teatre si sono richiuse e siamo punto e a capo nel mezzo della strada, che il vostro Felice non può nemmeno andare a farci le pulizie.

Che purtroppamente le teatre sono considerate uno svagamento indigesto.

Ma per non perdere tempo con i depressionamenti, eccoci subito a sprizzare i buoni consigli per le serate da sorci in trappola che ci aspettano. Così ho preparato per voi la guida più utile che si possa immaginare senza la pretesa che voi la leggerete. Si tratta di un Nanoscritto, tutto composto di frasi appena munte dal cervello circonfuso che mi ritrovo.

Ed ecco, care amichi di Focus, in esclusiva per voi il

Vaderetro per i nuovi tempi del cornavirus

Nanoscritto

di Felice Sghimbescio

Dove si tratta di tutto ciò che occorre tenere a distanza per una salute di ferro

o almeno di lamierino ritorto.

Vi si incolla marca da bollo di 60 centesimi, giusto per non sbagliare.

– VADERETRO in primis alla panificazione casalinga. Ammettetelo non è cosa vostra. Preferite la casalinga o il casalingo al naturale, a preferenza, anche a costo di saltare un pasto. Ricordate in questo caso di togliere la mascherina e, a gradimento, usare il preservativo.

– VADERETRO alla cultura in smartuorching. Perché lo smarti è una cosa furba e, onestamente, la cultura non può essere troppo furba. Quella furba si chiama pubblicità.

– VADERETRO pure alla pubblicità che vi promette che “ce la faremo”. Chi ce la faremo? Se ci avete ancora un cervello sapete che per farcela servirebbe un mondo più giusto. E il mondo più giusto non è mai in offerta speciale ma si fa col sudore e qualche volta col sangue!

– VADERETRO alle predizioni di Billy Gates e dei suoi simili, che si addipinge come un Santo benefattore del mondo mentre intanto, come un microbo-soft, si ha mangiato e goduto tutte le facilitazioni del sistema a danno vostro e delle vostre stipendie.

– VADERETRO alle foto di ciambelle, zuppe, passati e minestre più o meno farcite. Ingollate pure ciò che vi pare senza socievolizzare le vostre sformate ammosciate o le polpette della nonna che dalla tomba vi guarda allibita mentre smacchinate col bimby.

– VADERETRO alle soffiatore del fuoco più o meno fasciste. Se ci avete un fuoco che vi brucia urlate pure ma abbracciate il mondo. Che è l’unico che ci avete.

– VADERETRO alle cretini intelligenti che fanno triste il mondo. Sperate di incontrare un cretino cretino che almeno conoscerete un innocente. O un genio.

– VADERETRO ai tanti piccoli napoleoni di cartone che crescono fra la gente impaurita.

– VADERETRO alle virus della raggia che colpisce le cervelle con il sospetto e la furia.

– VADERETRO alle bende negli occhi. Per ora vi basta coprirvi il naso e la bocca. E se i corpi dovranno stare per un po’ lontani provate a guardarvi senza paura.

E in attesa di poterci sbendare non dimenticatevelo cos’è la vita: fiato su fiato. Occhi su occhi.

Perché se vi resta la paura addosso, allora addio! Anzi, insegnate alle bambine, adesso più che mai, a non aver paura delle verme, delle serpi, del fango, del vento, della pioggia, del sole, del silenzio… che anche noi veniamo da là, dalla terra e dal silenzio…

E quindi concludendo,

Felice Sghimbescio

VISTI

tutti i decreti dissennati dai tempi di Abramo ad oggi

VISTE

le linee guida degli ‘mbriaconi

VISTA

la dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale degli Sghimbesci

CONSIDERATO

l’evolversi della pandemonica infelicità

SENTITO

il parere della Signora Tanina di Via Casalofio

CONSIDERATO

che come umani ci abbiamo le piedi per sentire la terra, le mani per toccare, le occhi che pure chiusi s’immaginano ogni colore, che ci abbiamo le bambine che s’inventano il mondo giocando con quattro pietre e un gessetto, che ci abbiamo li pazzi che ci fanno vedere il mistero, che ci abbiamo la morte

RAGIONANDO

che per quanta paura possa fare la morte, non è mai come quella che prova chi vive per ammucchiare piccioli, per arruffianarsi i potenti, per sforzarsi di non ridere o di piacere per forza o di chi vorrebbe le genti obbedienti e silenziose, di chi penza l’inganno. Non è mai come la paura di chi rinuncia a vivere

AMMETTENDO

che la vita è un po’ come la scommessa d’un pazzo

CONSIDERATO

tutto escluso e nulla incluso

SUGGERISCE

Art. 1

Viva le pazzi che vogliono vivere!

Art. 2

Viva li scemi che vogliono ridere!

Art.3

Vaderetro le stronzi che ci fanno scantare!

Art. 4

Vaderetro le fascisme in guanti neri, bianchi, gialli, verdi

Art.4 bis

Inzomma, abbasso le mummie!

E con questo è tutto!

Con la speranza e la certezza che questo Nanoscritto non verrà mai pubblicato su una rivista seria, vi saluto apponendovi la mia firma in calcestruzzo, che fa sempre un certo effetto.

E, in fin dei conti, vi abbraccio.

Felice Sghimbescio